INFINITY
Parte 3: IL TROLL E LA DEA
di FABIO VOLINO
I Vendicatori creati da Stan
Lee e Jack Kirby
Il Nuovo Ordine creato da Fabio Volino
Pip il Troll creato da Jim Starlin
Carlo Monni Supervisione
rossointoccabile Consulenza, ispirazione e sane bevute
Stan Lee/Jack Kirby/Roy Thomas Nerd
CAPITOLO 1: TROLLEGGIARE
"No moneyman can win
my love...".
"Ross".
"It's sweetness that I'm thinking of...".
"Ross".
"We always hang in a Buffalo Stance... Get Funky!".
"ROSS! La pianti?".
"Ehi, Nikki, mi hai fatto interrompere Neneh Cherry, ti rendi conto di
quello che hai fatto?".
La donna gli appoggia una mano sul collo:"No, ma di certo mi renderò conto
del male che ti farò se non continui con la tua storia. Ah, ma perchè fai
queste pause eterne?".
"Quanta passione in queste parole" commenta l'uomo "Quanta
passione in questa tua presa, quanta passione in quel tuo bel paio di
tet...".
Nikki Adams inizia a stringere.
"A... Ack" esclama Everett "Ok, ok, vado avanti".
IL
CICLO DELLA FONDAZIONE
Dunque, eravamo rimasti col mio reclutamento forzato accanto ad alcuni
componenti della Guardia dell'Infinito. Cosa che mi aveva portato a Montecarlo
ed alla sede locale della Fondazione Scientifica. Avevo accettato solo per
spirito di sacrificio... ed anche perchè Gamora ha un bel sedere, ovvio.
Gamora, Mimo, Acquario e l'ospite speciale Everett K. Ross oltrepassano la
Porta, che si richiude dietro di loro.
"Sapete una cosa?" dice l'ex agente governativo "Questi portali
sono molto comodi, però potrebbero dare dei problemi. Voglio dire, se dovete
andare ad un appuntamento con uno che vi sta noioso, almeno potete torturarlo
un po' arrivando in ritardo. Ma così non si può. Vi immaginate un dialogo
simile:'Ciao cara, scusa il ritardo, sono rimasto imbottigliato nel traffico',
'Ma quale traffico e quale ritardo? Potevi usare il portale spaziale. Per
punizione ti porterò in un ristorante cinese'. Insomma, certe meravigliose
scuse non si potranno più utilizzare...".
"Ma lei non la smette mai di parlare?" lo interrompe Gamora.
"Beh, non sono come Deadpool, ma me la cavo. E poi io ho cose importanti
da dire al mondo".
"Che roba, ma perchè ho fatto quella promessa?" commenta la donna più
pericolosa dell'Universo allontanandosi.
"Su, non sia così acida adesso. Si tenga qualcosa per la menopausa, le
servirà". In quel momento Everett vede il Mimo che cerca di sgattaiolare
via e lo raggiunge. "Ehi, finalmente mi sono ricordato chi è lei. Sa, con
quella barba lunga all'inizio... Lei è Calvin Rankin: quello che è stato negli
X-Men dopo essere stato fottuto dagli X-Men".
"Beh, più o meno".
"È vero che è morto? E che è risorto? E che si è trasformato in Wolverine?
E che è stato perseguitato da Zero Tolerance? E che ha fatto parte della
Confraternita di Mystica?".
"Tutto vero".
"Cazzo, che vita intensa ha avuto lei. Ogni volta che ricompare sulla
scena succede un mezzo casino, spero che adesso se ne stia un po' calmo. Ehi,
riesce a mimare me? È sempre stato il mio sogno essere mimato".
Senza ribattere nulla, Calvin Rankin si volta e si allontana.
Rimane dunque un'ultima vittima sacrificale per Everett Ross. "Mi sfugge
il suo nome".
"Il mio vero nome è Wundarr" risponde il suo interlocutore "Ma
sono conosciuto anche come Acquario".
"Ehi, ma allora questa è la sua era! Sì, come in quel film sui capelli:
l'era dell'Acquario, foriera di pace, amicizia, convivenza tra i popoli... e
poi ci si guarda intorno e vediamo guerre, carestia, pestilenza, catastrofi.
Proprio un'era di merda".
"Questo gruppo cambierà lo stato delle cose. Dobbiamo far sì che l'umanità
esprima ciò che di meglio ha dentro di sé" afferma Acquario con tono
neutro "La via della pace passa dal dialogo".
"Sì, probabile. Ehi, ma sa che... questo lungo vestito bianco, la sua
folta barba e gli occhi castani... lei mi ricorda qualcuno, sa?".
"Non conta come appariamo esternamente, ma ciò che siamo
internamente".
"Senti, fratello, ma quante canne ti sei fatto per ascendere al tuo
nirvana?".
"E queste erano le magnifiche avventure di Everett K. Ross, il nostro
agente a Montecarlo" commenta Nikki Adams "Non che mi siano
dispiaciute, ma ora ti dispiace andare avanti con quella faccenda del Gran
Maestro?".
"Dici che sono un po' troppo egocentrico, Nikki?".
"Solo un pochino, Ross, solo un pochino".
LO
SPACCONE
Dunque siamo nello spazio ed un tizio col potere di fare qualunque cosa
preferisce giocare piuttosto che vedere donne nude su Internet. Decisamente io
non sono una mente superiore.
"Voglio proporvi una sfida" dice il Gran Maestro.
Calabrone si mette subito davanti agli altri:"Scordatelo, non ci fidiamo
di te".
"La mia proposta non ha secondi fini: voglio semplicemente sfidare uno di
voi e mettere una posta in palio".
"Una posta in palio?" avanza Pip il Troll "Sì, la cosa si fa
interessante".
"Non pensarci nemmeno" lo consiglia Wasp.
"E perchè non dovrei? Questo coglione... ah, Gran Maestro, è un termine
terrestre per indicare le persone importanti... dicevo, questo coglione vuole
giocare. E facciamolo giocare. Per una volta che non ci si deve scambiare botte
da orbi...".
Wasp e Calabrone si osservano, poi rivolgono i loro sguardi a Darkoth, che
scrolla le spalle come a dire:"Cosa volete che ne sappia io?".
"E a cosa vorresti giocare?" chiede infine Hank Pym.
"Sul vostro mondo c'è un gioco che rappresenta tutto: abilità, tensione,
calcolo, sangue freddo. Competizione. Si chiama poker".
CASALINGHE
DISPERATE
New York, abitazione di Clint Barton.
"Tesoro, sono a caaaasa!".
"Ti annunci sempre così?" chiede la Vedova Nera.
"Sempre".
Belinda Healey esce da una stanza attigua e si precipita ad abbracciare e
baciare il suo amato. Poi rivolge la sua attenzione a chi le sta di fianco.
"Dunque è questa l'ospite di cui mi hai parlato al telefono. Salve, sono
Belinda".
"Ciao. Io sono Natasha".
"Davvero un bel nome".
"Anche il tuo non è male".
"Bella acconciatura di capelli".
"Mi piacciono le tue scarpe".
"Sono reciproci scambi di complimenti" pensa l'arciere "O delle
frecciatine? Vorrei tanto avere il potere di capire le donne: sarei l'uomo più
ricco del pianeta".
"Da quanto tempo conosci Clint?" chiede Belinda.
"Praticamente da una vita. Ti ha detto cosa...".
"Sì, sei stata la sua prima fidanzata".
"Amante. Preferisco il termine amante".
"Ecco, adesso partono le botte" pensa l'eroe.
Belinda si china verso Natasha. "Senti, hai notato quel bel neo che ha sul
sedere?" sussurra.
"Quello sulla natica sinistra, dici?" sussurra a sua volta la spia
russa "È un amore, non so quante volte l'ho mordicchiato".
"Di sicuro meno volte di me".
"Vogliamo fare il confronto?".
"Ma di che confabulano?" pensa Clint Barton "Oh, so già che sarà
una lunga giornata".
AFFETTO
DA UNA STRANA FORMA DI CLEPTOMANIA
Quinjet dei Vendicatori.
"Jan" dice a bassa voce Calabrone "Ma sarà sicuro affidarsi a
Pip? Se non ricordo male una volta ha rinunciato al potere assoluto in cambio
di un boccale di birra".
"Credo che tra i presenti sia quello più in grado di gestire
quest'insolita situazione. Inoltre... sa bluffare".
Il troll ed il Gran Maestro prendono posto su un tavolino.
"Ho portato io un mazzo di carte" dice En Dwi Gast "Proveniente
dal pianeta Corciania, dove praticano un gioco praticamente simile al poker
terrestre".
"Sì, conosco quel pianeta" afferma Pip "Ci vive un mio amico.
Fammi un po' vedere le carte". Il troll le esamina attentamente una ad
una. "Immagino che questi esseri a forma di cetriolo rappresentino i re.
Ok, possiamo partire".
"Scelgo lui come mazziere" dice il Gran Maestro indicando Darkoth.
Pip annuisce ed aggiunge:"Vince il primo che si aggiudica cinque
mani". Il Gran Maestro annuisce a sua volta.
"Ehm, gente" interviene Darkoth "Non gioco più a carte da quando
ero nell'esercito".
"Allora vedi di reimparare in fretta".
"E come in tutte le partite ci deve essere una posta in palio"
insinua En Dwi Gast "Decidi la tua".
Hank Pym inizia a temere il peggio, ma viene ben presto rassicurato.
"Se vinco io, tu non metterai più piede nel Sistema Solare" richiede
il troll "E non concepirai più piani contro i terrestri. Non solo, dovrai
anche impegnarti a far sì che i tuoi simili facciano altrettanto".
"Mi sembra una proposta accettabile. Hai la mia parola".
"Ehi, si può aggiungere anche un barile di birra denobulana?".
"Quasi non ti riconoscevo prima, Pip" interviene Desmond Pitt
"Ora sono più tranquillo".
"La mia richiesta è una sola" afferma il Gran Maestro "Mi sono
aggregato a questa combriccola, ma non sono interessato ai loro futili
obiettivi. Come può esserlo uno che ha sconfitto per ben due volte la Morte?
No, io sono venuto qui per riprendere ciò che un tempo era mio. Ne possedevo un
altro esemplare, ma saprò accontentarmi: se vinco, voglio la tua Gemma".
"Un oggetto piccolo, un potere smisurato" commenta Wasp.
"Un premio ambizioso" ribadisce En Dwi Gast.
"D'accordo, Gran Maestro. Iniziamo" dice Pip tagliando ogni altro
discorso.
Darkoth mischia le carte, superando rapidamente un'iniziale impacciatura. Poi
le posa sul tavolo. "Taglia pure tu, Gran Maestro" invita il troll.
Le carte vengono distribuite, i contendenti le esaminano attentamente.
"Ne cambio una" chiede Pip.
"Due" ribatte En Dwi Gast.
Lo scambio avviene e le carte vengono calate.
"Doppia coppia alla regina" annuncia il troll.
"Tris di dieci. Vinco io" ribatte il Gran Maestro. La prima mano è
sua.
"Per fortuna non è strip poker, se no avrei già perso" commenta Pip.
UNO
STUDIO IN SCARLET
Palos Verdes, base dei Vendicatori della Costa Ovest.
"Ragazzi" esclama She-Hulk "Guardate un po' chi vi ho
portato".
Dei presenti solo Eros conosce molto bene l'ospite. "Wanda, sempre
incantato di poterti rivedere". E le fa un perfetto baciamano.
"Galante come sempre, Starfox" commenta Scarlet con un sorriso.
In quel momento qualcun altro entra nella stanza, una donna che come Wanda Maximoff
è stata soggetta a molti cambiamenti nel corso della sua vita. "Non dai un
abbraccio a questa ex micetta?".
"Greer! Vedo che possiedi nuovamente il tuo amuleto: a quando la tua
trasformazione in Tigra?".
"Oh, non ho fretta, amica mia. Comunque senza il mio amuleto mi sentirei
nuda".
"Eh già, perchè come Tigra sei molto vestita" ironizza Polaris.
"Detto da una il cui costume la ricopre da capo a piedi per me è un
complimento. Guarda che le tue curvone sono impossibili da nascondere".
"Ma fate sempre di queste discussioni?" chiede Scarlet.
"Certo" risponde Jennifer Walters "Sono decisamente
salutari".
"E poi confondono il nemico" aggiunge Greer Nelson "Ci danno
un'aura di mistero".
"Mai mistero sarà più grande di come tu abbia deciso di stare agli ordini
di quell'Iron Man di quarta categoria, Warwear".
"Ehi, Jen, abbi pazienza. Non ero in me a quell'epoca".
Mentre la discussione continua, Scarlet si avvicina a D-Man, rimasto fino a
quel momento in disparte. "Cosa c'è, ti intimorisco?" chiede.
"No, è che... devo ancora abituarmi a giocare in serie A" afferma
Dennis Dumphy "Fino a poche settimane fa eravamo poco più di un gruppo
clandestino. E a me un po' stava bene, mi piaceva vivere in
clandestinità".
"Ti ricorda la città sotterranea dove abitavi, vero? Come va
laggiù?".
"Onestamente non lo so, è da tempo che manco. Dovrò rimediare prima o
poi".
"Wanda" chiede She-Hulk "Per quanto ancora il tuo gruppo ci
sottrarrà Hank? Guarda che serve anche a noi!".
Improvvisamente, come un fulmine, irrompe nella stanza Miguel Santos.
"Cercavo proprio te" afferma con tono vistosamente ansioso indicando
Scarlet.
"Lo so, Miguel. Sono venuta proprio per via di quei tuoi messaggi al
Palazzo: mi hanno davvero preoccupata".
"Io non posso più sopportare la mia condizione" afferma il Fulmine
Vivente "I miei poteri mi impediscono di avere una vita normale, di
assaporare le gioie di tutti i giorni. Ho sentito delle tue imprese, so che
puoi curarmi dal mio male".
"Non so se sono in grado di farlo".
"Balle!".
"Fulmine Vivente" interviene Jennifer Walters "Non usare più
quel tono arrogante".
Miguel Santos si mette le mani sulla testa:"Ma come può dirmi questo? Ha
rimesso a posto Deathlok, ha ripristinato la psiche di Hulk... non può dirmi
questo".
"Ascolta, Miguel" si avvicina Scarlet prendendogli le mani ed
allontanandole dalla testa "Ci proverò, ok? Ma non ti garantisco
nulla".
"Ti prego, sì, provaci".
Cala un pesante silenzio nella stanza. Pochi istanti dopo un'aura cremisi
inizia ad avvolgere il corpo di Wanda Maximoff. Un'aura che ben presto si
estende fino al Fulmine Vivente.
"Incredibile" commenta D-Man.
Per un attimo è come se i due vivessero in armonia con l'Universo intero. Poi
accade qualcosa, qualcosa di imprevisto: un fulmine compare come dal nulla e li
separa bruscamente. Miguel Santos si limita a cadere all'indietro, mentre
invece Scarlet viene sbalzata contro un muro alle sue spalle.
"Oh no!" accorre in suo soccorso She-Hulk.
"Come mai avevo il terribile sospetto che qualcosa sarebbe andato
storto?" dice Polaris.
IL
COLORE DELLE GEMME
Quinjet dei Vendicatori.
"Full!" esulta Pip.
"Io ho solo una coppia" ribatte En Dwi Gast.
Uno pari.
"Gran Maestro, tu sai chi è quell'essere oscuro là fuori?" chiede
Wasp.
"Non so nulla di lui, solo il suo nome. Oort".
Jan indietreggia di un passo.
"Ti dice qualcosa?" chiede Hank Pym.
"Non... non lo so. Ma una volta, quando ero sulla Costa Ovest, io e i
Vendicatori affrontammo Immortus, che aveva plagiato Scarlet. E ad un certo
punto lui richiamò dal Limbo alcuni strani personaggi: tra questi vi era uno
che si definiva Oort la Cometa Vivente. Però... aveva un aspetto del tutto
diverso".
"Allora cosa significa? Che l'abbiamo già sconfitto?".
"Oppure che proveniva dal passato e quello che ho visto io era un suo
aspetto precedente".
"Oppure che quel tizio non c'entra un cazzo e voi state parlando a
vuoto" li interrompe Pip "Cambio due carte".
"Anch'io" dice il Gran Maestro "Oh, dimenticavo: Galactus teme
Oort".
"Tris di... Jack" afferma a bassa voce il troll nel sentire questo.
"Coppia di re".
Due a uno per Pip.
YOU
ARE MY DESTINY
Terra 621. Latveria.
"Entra pure, mia allieva".
La voce è imperiosa, tonante, eppure si può notare anche un accenno di
rispetto.
Christine Stark avanza in un'ampia sala nella quale dei fumi mistici hanno
formato come una sorta di pentagono. Ed al centro di questa figura c'è il suo
mentore: Victor Von Doom, il Dr. Destino.
Christine si siede di fronte a lui. "Io...".
"Posso intuire cosa ti turba in questo momento" la interrompe Destino
"Ho avvertito numerosi scompensi mistici ultimamente".
"Anch'io, sotto forma di incubi. Qual è la causa?".
"Non sono riuscito ad individuarla, ma si estende in profondità. Fino ad
Eternità".
La ragazza ha un brivido: lei è figlia di Eternità e dentro di lei si annida la
sua parte oscura. "Forse... si tratta di Obscurity?".
"Lo ritengo improbabile. Piuttosto...".
Destino si blocca e Christine capisce subito perchè. "Avverto di nuovo
qualcosa, è più potente che mai. Si sta per manifestare".
Victor Von Doom si alza e, a passo deciso, esce dal suo castello. Christine lo
tallona. Una volta all'esterno, uno squarcio si apre nel cielo e da esso fa
capolino una immensa figura, così grande da essere pienamente visibile anche a
lunga distanza.
"Non può essere lui" commenta la ragazza.
LA
STANGATINA
Quinjet dei Vendicatori.
"Ed anche questa mano è mia" esulta Pip "Ragazzi, preparate
la birra".
"Non cantare vittoria troppo presto, Troll" lo gela il Gran Maestro "Sei
ancora ben lontano dal trionfare". Poi si rivolge a
Darkoth:"Distribuisce le carte".
Le previsioni di En Dwi Gast si rivelano drammaticamente esatte quando si
aggiudica le tre mani successive. "Siamo quattro a tre" dice
ribadendo l'ovvio.
"Beh, ora non cantare tu vittoria" lo zittisce Pip. Tuttavia, quando
vede le carte che ha in mano fatica a trattenere un moto di delusione. "Di
tutto proprio questo?" pensa "Devo perdere la mia Gemma in modo così
idiota?".
"Dunque?" chiede Jan, accorgendosi di aver trattenuto il respiro fino
a questo momento.
Il Troll appoggia la fronte sul tavolo sconsolato e mostra le sue carte.
"Coppia di due. Di picche per giunta".
"La fortuna deve essere dalla tua parte, Troll" dice il Gran Maestro.
Pip rialza velocemente il capo. "Io non ho nulla".
"Non riesco a crederci, ho vinto con un due di picche. Ragazzi, che culo.
Ragazzi, che culo".
"Usi sempre espressioni così colorite?".
"Solo quando sono felice".
Siamo quattro pari: la prossima mano è quella decisiva.
TERAPIA
DI GRUPPO
Palazzo dei Vendicatori.
"Vagabond, sono felice che tu sia tornata" dice Leonard Samson
"Se lo desideri, possiamo fare una seduta".
"Sì, dottore" annuisce Priscilla Lyons "Credo che mi farà
bene".
"Senti, vuoi incontrare un'altra mia paziente? Lei ha già detto di
sì".
"Per fare cosa?".
"Per parlare, confidarsi".
Dopo qualche istante, Vagabond annuisce. Leonard Samson la porta allora in una
stanza dove è già presente un'altra persona.
"Ti presento Sersi" dice Doc.
L'eterna le si avvicina e le stringe la mano. Che strano un contatto umano dopo
così tanto tempo.
"Ciao, io sono Vagabond".
"Vagabond? Che strano nome".
"Non che Sersi sia diverso. E comunque, visto che indosso una maschera...
insomma hai capito".
"Ah sì, certi costumi degli umani a volte non li capisco".
"Perchè dici umani?".
"Io sono un'eterna".
"Uh? E che significa?".
"È una lunga storia. Ti va di sentirla?".
"Non devo andare da nessuna parte".
Leonard Samson si felicita del fatto che le due donne siano entrate subito in
confidenza senza alcuna esortazione da parte sua. Per entrambe, il cammino
continua, ma ora è meno impervio.
AIUTAMI
A GUARIRE DA QUESTA MIA MALATTIA
Quinjet dei Vendicatori.
È come se la scena si stesse svolgendo al rallentatore: Darkoth mischia
accuratamente le carte, poi le posa sul tavolo. Il Gran Maestro taglia il mazzo
circa alla metà e cinque carte vengono distribuite ai due giocatori. En Dwi
Gast le scruta senza mostrare alcuna sensazione e lo stesso può dirsi per Pip,
anche se dentro di sé sta imprecando a tutta forza. Due di cuori, quattro di
fiori, sei di quadri, nove di cuori, re di quadri. Traduzione: nulla di nulla.
"Merda. Merda. Merda. Merda" è il suo edificante pensiero.
"Io sto così" dice il Gran Maestro, a complicare le cose.
"Cos'avrà? Poker? Scala? Dai, Pip, hai visto cose peggiori nella tua vita.
Rischia il tutto per tutto, agisci alla tua maniera. Mi tengo il re e...".
"Ne cambio quattro" annuncia il Troll.
Sul volto di En Dwi Gast compare l'ombra di un sorriso, mentre un'espressione
di sconforto si dipinge sui volti di Calabrone e Wasp. Le carte vengono passate
e Pip le dispone attentamente.
"Credo sia inutile tergiversare" afferma il Gran Maestro. Volta le
sue carte, tutte dello stesso seme. "Colore. Consegnami la tua Gemma,
Troll".
Pip inizia a ridere di gusto. "Guarda qui, coglione". Dieci di
quadri, Jack di quadri, Donna di quadri, Re di quadri, Asso di quadri.
"Scala reale. Ho vinto io".
Ed è allora che En Dwi Gast, persona solitamente compassata e tranquilla,
grida:"Hai barato! È impossibile che cambiando quattro carte tu abbia una
scala reale".
Darkoth lo abbranca e lo appoggia contro una parete:"Non ha barato
affatto. Rassegnati e datti una calmata".
L'Antico potrebbe facilmente liberarsi del demone purpureo, eppure si limita a
sussurrare:"Dovete darmi subito la Gemma, non avete idea...". Poi
svanisce nel nulla.
"Dove diavolo è finito?" si interroga Hank Pym.
"Là fuori" risponde Wasp indicando l'esterno "E per lui la vedo
male".
Il Gran Maestro è accanto a Oort, che si scaglia contro di lui:"Sei un
incapace, non sei nemmeno riuscito a portare a termine un semplice
compito!".
"Aspetta, mi hanno imbrogliato, io non...".
"Non intendo ascoltare le tue puerili scuse".
Vi è allora un lampo di luce, che fende lo spazio dove si trova En Dwi Gast. E
quando esso svanisce, il corpo del Gran Maestro è stato tagliato in due! Le due
parti rimangono immobili per alcuni istanti, poi iniziano a veleggiare nello
spazio aperto, fianco a fianco come se cercassero disperatamente di riunirsi.
"Perchè l'hai fatto?" chiede l'Inesistente.
"Tu ti poni troppe domande inutili" risponde Oort "L'ho fatto e
basta".
"Dunque era venuto qui non per un suo piano personale, ma istigato da
Oort" commenta Janet Van Dyne.
"Santo cielo, se perfino il Gran Maestro temeva quell'essere cosa possiamo
fare noi?" è il grido sconvolto di Calabrone.
"E soprattutto perchè se ne sta in disparte? Col potere che ha potrebbe
spazzarci via tutti in un istante".
"Però adesso sappiamo cosa vuole" interviene Darkoth "Le Gemme
dell'Infinito. Se già adesso appare inarrestabile... Dobbiamo avvertire subito
Adam e gli altri. Pip, però una cosa te la devo chiedere: hai davvero
barato?".
Il Troll inizia a fischiettare.
"Oh, che sbadato" si interrompe Everett Ross "Mi sono
concentrato solo sui tizi del quinjet ed ho per un attimo dimenticato gli eroi
che si sono recati sulla Luna".
"Qualcosa mi dice che è una mancanza a cui rimedierai subito" dice
Nikki Adams.
"Sei perspicace come al solito, tesoro mio".
CAPITOLO 2: HEATHER
"Ah, devo rilassarmi al più presto" dice Everett Ross "Mi ci
vuole proprio".
"Praticamente siamo ancora all'inizio della storia" afferma Nikki
Adams "E tu ti devi rilassare? Che poi mi sta venendo un mal di testa...
entità cosmiche, dimensioni alternative, creature potentissime... roba da farti
impazzire. Non ti chiedo come hai fatto a venire a conoscenza di tutto questo,
tanto lo so che sei un uomo in grado di stupire chiunque".
"Sì, Nikki, io posso stupirti, anche adesso su questo letto...".
"Ross?".
"Sì?".
"Vai avanti prima che ti uccida".
NELLA
ZONA BLU DIPINTA DI ZONA BLU
Luna.
L'Osservatore, immobile poco fuori la sua dimora, li vede atterrare.
Dapprima ci sono gli eroi: Photon, Wonder Man, il Fante di Cuori, Songbird,
Thunderstrike, Warlock, Drax, Dragoluna, Lei, Modred. Persone valorose, ma che
ancora non comprendono pienamente la minaccia che hanno di fronte. Ad onor del
vero la stessa cosa può dirsi di lui.
Ecco poi gli Antichi dell'Universo. Facce note come il Giardiniere, il
Possessore, il Campione, il Corridore, il Cancellatore ed il Contemplatore; e
poi volti nuovi come il Mago, il Guaritore, la Spadaccina, lo Stratega. Ed
infine vi è lui, Aron il Rinnegato: come atterra lo fissa subito negli occhi e
lui ricambia lo sguardo.
Gli altri invece si fronteggiano, come incerti sul da farsi. Poi Warlock si
avvicina a Photon:"Mai come ora il gioco di squadra...".
In quel momento il Cancellatore decide di aver aspettato abbastanza e con una
raffica proveniente da una delle sue armi disperde le fila degli eroi. Ma lo
smarrimento dura solo un attimo e la furiosa battaglia ha inizio. Solo due
persone rimangono immobili, si stanno osservando fissamente sin dall'inizio:
sono Dragoluna ed il Contemplatore. Due che non lottano con il corpo (almeno
non principalmente), ma con la mente. L'arma più potente che possa esistere.
I due, sempre continuando a fissarsi, lentamente si spostano, si allontanano
dal principale terreno di battaglia. La loro invisibile lotta avverrà lontano
da ogni sguardo. Si fermano, all'unisono, come se qualcuno gliel'avesse
ordinato. Infine le loro menti si toccano.
THE
MAN OF STEELE
Soho.
Velocemente per quanto può, visto il suo attuale handicap, Bobby Steele si
fionda all'interno del suo appartamento e con lo sguardo cerca...
"Marcy!".
La sua compagna esce dalla cucina. "Cosa succede? Come mai sei così
felice?".
"Torno ora dall'ESPN, ho sostenuto un provino per loro ed è andato
benissimo".
La donna si precipita ad abbracciare Bobby:"È meraviglioso, finalmente una
buona notizia".
"Quale buona notizia?" chiede Kevin Masterson entrando nella stanza.
"Vieni qui" lo invita Bobby, che poi gli circonda le spalle con un
braccio "Volevo solo dirvi... volevo chiedervi scusa se in questi ultimi
tempi sono stato distante, scontroso, ma quest'infortunio sembrava avermi
piegato per sempre. Ed invece non è così, ho scoperto che posso andare avanti,
che il football può ancora fare parte della mia vita. Però so anche che se
voglio essere davvero felice devo rimanere accanto alla mia famiglia".
Bobby Steele attira a sé i suoi cari e li stringe con affetto.
WHAT'S IN A WOMAN'S MIND
"Chi sei?".
"Sono Dragoluna, sacerdotessa di Titano, componente della Guardia
dell'Infinito: sono colei che ti sconfiggerà".
"Ti sopravvaluti, Dragoluna. Io sono Tath Ki, il Contemplatore, ed affino
le mie doti telepatiche sin da quando l'umanità era solo un sogno nel piano
cosmico dell'Universo".
"Io sono stata un tempo prescelta come dea ed ancora aspiro a questo
ruolo. Sulla mia fronte c'è la Gemma della Mente, uno dei più potenti artefatti
del creato".
"La Gemma... sì, la Gemma: è ciò che desidero anch'io".
"La Gemma?".
"Sì, per spodestare Oort, colui che controlla le mie azioni. Non intendo
essere più plagiato da lui".
"Dunque è Oort il suo vero nome".
"Sul piano fisico è praticamente imbattibile, ma su un altro piano
no".
"Intendi...".
"Purtroppo per non insospettirlo dovrò eseguire i suoi ordini ed
ucciderti, ma sappi che è un atto che mi suscita grande dolore".
"Alleati piuttosto a noi".
"No, non posso. Oort mi punirebbe subito e non riotterrei la mia libertà.
Non resistermi, Dragoluna, non resistermi".
"Le tue parole sono dettate dalla disperazione, Contemplatore, ritorna in
te".
"Non sono mai stato più in me di quanto lo sono ora".
WONDER (MAN) NEVER SEEN
San Francisco.
È arrivato un nutrito gruppo di operai assoldato da Simon Williams per dare
una sistemata all'edificio che in futuro ospiterà la nuova sede della Williams
Innovations. Contemporaneamente, Susan Feaver risistema gli uffici dove presto
si insedieranno lei e Simon.
"Ragazzi" pensa "A parte una scrivania polverosa ed un po' di
cancelleria, qui bisogna proprio prendere tutto. Cominciamo dalla cosa più
importante, una linea telefonica e la connessione ADSL".
La ragazza fa per prendere il suo cellulare per chiamare una compagnia
telefonica quando qualcosa richiama la sua attenzione: un rumore. Fuori ci sono
gli operai che lavorano, eppure questo sembrava un rumore diverso dagli altri.
Susan esce dall'ufficio e si guarda intorno: nulla di strano, sembra tutto
apparentemente normale. C'è solo quella porta da lei notata poco prima, ma è
saldamente chiusa e la chiave non si trova da nessuna parte. Comunque avrà modo
di preoccuparsene dopo, ora ha faccende più importanti di cui occuparsi.
"Avrò avuto un'allucinazione" pensa la ragazza "Meglio che mi
concentri solo sul lavoro".
INGRANAGGI
Palazzo dei Vendicatori.
Gears Garvin e Machine Man sono alacremente al lavoro per poter dare un
nuovo corpo a Jocasta. E sono partiti dalle... fondamenta.
"Visto che bei piedi avrà la nostra Jo?" dice Gears.
"Amico mio, ti prego" lo interrompe X-51 "Non essere così
frivolo".
"Scusami, questa cosa deve avere per te grandissima importanza".
"Più di quanto immagini".
Sono così impegnati da non gettare praticamente nemmeno uno sguardo a Deathlok,
posto alle loro spalle. Improvvisamente un occhio del cyborg inizia a
lampeggiare: un processo che dura alcuni istanti, poi si interrompe
bruscamente. E nessuno lo ha notato.
IL
PASSATO ED I SUOI MOLTEPLICI VOLTI
"Riesco a penetrare nella tua mente, Dragoluna".
"Non può essere, Tath Ki, la Gemma...".
"Non puoi immaginare cosa mi ha dato Oort, i cancelli che ha aperto nella
mia mente... Ecco, vedo il tuo nome, Heather Douglas".
"Ti servirà a poco".
"Vedo uno sfortunato incidente stradale, un incidente che ha segnato la
tua vita, procurato da un essere mostruoso".
"Non mi intimorisci".
"Un altro essere, Kronos, ti porta via tuo padre, l'unica persona che ti
era rimasta al mondo dopo tua madre. L'unica a volerti bene. Rimani sola da
quel momento in poi: sei sempre stata sola da allora".
"Falso".
"I fatti lo dimostrano, lo provano: vieni portata su un altro mondo,
lontano da casa, e lì allenata per divenire una formidabile guerriera. Ma la
tua arroganza e la tua rabbia ti portano ad entrare in conflitto con i tuoi
insegnanti. Dunque torni sul tuo pianeta e lì... precipiti nel baratro".
RYKER
& RYKER
Ryker's Island.
C'è un clangore quasi assordante quando la porta viene aperta: Tracy Collins
vorrebbe essere in questo momento da tutt'altra parte, ma non può. Deve farlo
per Michael, perchè lui è ancora vivo, lo sente. E forse l'unico uomo che può
darle delle risposte si trova all'interno di questa prigione di massima
sicurezza.
Una guardia la conduce alla sala degli incontri, dove un vetro divisorio
antiproiettile impedisce qualsiasi tipo di contatto tra il detenuto ed il suo
visitatore. In questo momento è presente solo una coppia, presumibilmente
marito e moglie, che discutono di alcuni loro parenti. Tracy si siede nel posto
all'estremo angolo destro e pazientemente aspetta.
L'attesa dura solo pochi minuti, poi una porta laterale si apre ed entrano una
guardia ed un detenuto in tenuta arancione. L'uomo che Tracy stava cercando:
Harlan Ryker. Costui fa all'inizio una faccia stupita, evidentemente si sarà
fatto mille ipotesi su chi potesse essere il suo visitatore, poi si concede un
sorriso disteso. Prende posto e solleva la cornetta del telefono interno sito
al suo fianco. Tracy fa altrettanto.
"Sai, quando mi hanno detto che c'era una donna ad aspettarmi" dice
Ryker "Sono rimasto sorpreso. Qui mi viene a trovare solo il mio
avvocato... ed ultimamente non troppo spesso. Scommetto che ti hanno concesso
subito questa visita, la lista d'attesa non è così lunga".
Tracy appoggia la mano sul vetro. "Devi dirmi la verità su Michael,
Harlan". È stata sua amica per troppo tempo, non riesce ad avere con lui
un tono distaccato, a non usare il tu".
"La verità? Sei davvero certa di volerla sentire?".
"Sì, non può più essermi tenuta nascosta: e so che tu hai qualcosa a che
vedere con la scomparsa di mio marito".
Harlan Ryker si guarda intorno, per accertarsi che le guardie siano fuori dalla
portata di udito. Poi torna a rivolgersi verso Tracy:"D'accordo, dopo
tutto questo tempo cosa ho da perdere? Tuo marito non è più umano".
Gli occhi della donna si spalancano in un'espressione di terrore. "Cosa
vuol dire questo?".
"Il suo cervello è stato impiantato in quello che potremmo definire un
cyborg. Una macchina guidata da una mente umana. Una perfetta macchina da
guerra, di distruzione. In codice l'abbiamo chiamato Deathlok".
Un volto mostruoso che compare sulla sua soglia di casa. "Sono tuo
marito. Sono io, Michael". "No! Sei una specie di mostro".
"Questa è una sporca menzogna".
"In effetti non posso fornirti alcuna prova". Sul volto di Ryker
passa l'ombra di un sorriso. "Dovrai fidarti di me".
"Dove si trova mio marito?" urla Tracy. La coppia smette di sparlare
della suocera e della nuora e l'attenzione delle guardie viene richiamata.
"Credimi, se lo sapessi sarei già andato a cercarlo".
"Dimmelo!". Tracy abbandona il telefono e sbatte più volte la sua
mano contro il vetro.
Una guardia le si avvicina:"Basta così, signora, l'incontro è
terminato".
Tracy si divincola dalla sua stretta e a passo svelto esce dalla stanza.
"Cosa le hai detto, Ryker?" chiede un'altra guardia.
"Niente" risponde lui "Voleva notizie su suo marito, ma io come
gliele posso dare bloccato qui dentro? Comunque adesso devo fare una telefonata,
e più di un mese che non ne faccio ed è un mio diritto...".
"Sì, sì, quanto la fai lunga. Andiamo".
BARATRO
"Ritorni sulla Terra, Dragoluna, e fai subito sfoggio della tua
arroganza. Entri a far parte dei Vendicatori, provi a rimodellarli secondo i tuoi
desideri: ma loro ti respingono e dunque ti rifugi su un lontano pianeta. E
qui... uccidi tuo padre".
"Ho pagato per quell'errore, sono stata perdonata".
"Hai pagato anche per gli errori successivi? Vieni affidata ad una donna
di nome Brunhilde perchè ti insegni l'umiltà e tu come la ripaghi? Non solo
uccidi lei, ma anche i tuoi nuovi compagni di squadra, i Difensori: soprattutto
Gargoyle, l'unico che aveva provato a penetrare quella corazza che ti ostini a
definire cuore. Gli hai strappato l'anima, letteralmente".
"Non ero in me".
"Sicura? Sembra che la tua presenza porti unicamente la morte alle persone
che ti stanno attorno. Quale sicurezza puoi dare tu che per ben due volte ti
sei fatta corrompere dal tuo lato oscuro?".
"Sono stata punita per quelle morti".
"È vero, sei morta anche tu dopo essere stata ridotta in cenere. Ma
qualcuno ha voluto donarti un nuovo corpo ed una seconda possibilità: la mente,
tuttavia, è rimasta la stessa ed ha mostrato tutti i suoi limiti".
"Limiti? Ho salvato l'Universo dal Magus, dalla Dea, dalla follia di
Thor... Non sono errori".
"E l'amore? Ah, vedo che ho toccato un nervo scoperto. Sì, hai cercato di
attirare a te un compagno di tua scelta, solo perché ti andava di farlo, senza
chiedere la sua opinione. Volevi colmare un grande vuoto dentro di te, quel
baratro di solitudine che ho notato prima. Credevi che sarebbero bastati i tuoi
poteri per questo, dopotutto ti ritieni una dea. E invece no! Hai scoperto di
aver fallito anche in questo. Dimmi, presunta dea, quanti tuoi amanti mi puoi
elencare?".
"Io...".
"Credi che il piano di conquista globale del tuo leader ti aiuterà a
colmare le tue lacune? Sei in errore, perchè non sei né sarai mai una dea, ma
una semplice umana. E adesso stai cedendo".
"Io ho salvato David Gyrich".
"E nel fare questo hai aperto un altro baratro sotto di te. Oltre
all'amore hai scoperto che ti manca anche una vera famiglia. Non sei mai
riuscita a superare la perdita di tua madre".
"Non nominarla".
"Stai cedendo sempre più. Oort può aiutarti a riottenere quello che hai
perduto o quello che non hai mai avuto. Una famiglia, un padre, una madre...
una vera vita".
"Vita".
"Non ascoltarlo, cugina!".
"Pamela?".
NON
È UN PARADOSSO
Terra 621.
"Abraxas è tornato!".
Questa la frase ricorrente che da svariati minuti sta circolando. Abraxas, un
essere potentissimo che già aveva insidiato questo mondo tempo addietro e che
era stato sconfitto solo grazie all'aiuto di eroi di un'altra dimensione. Ma
questi eroi ora non sono qui e dunque si può contare unicamente sulle proprie
forze. Forze che, nel caso di Christine Stark, rappresentano qualcosa di
straordinario: da sola, tuttavia, può fare poco e dunque ecco tutti i campioni
del suo mondo che si lanciano all'attacco di Abraxas. Tra di essi vi è anche
Johnny Storm, ex marito di Christine. Ma per quanto lo spiegamento di forze sia
davvero imponente sembra non esserci alcuna speranza: finchè un altro eroe non
si getta in battaglia, un eroe che non si vedeva da diverso tempo.
"Presidente Rogers!" esclama Christine "Dunque anche
lei...".
"Sì, ragazza mia" risponde l'uomo "Quando ho indossato questa
divisa ho giurato che avrei combattuto la tirannia sotto qualsiasi forma. E
sicuramente adesso non è ora di tirarsi indietro".
L'intervento di Capitan America galvanizza gli eroi e sembra riequilibrare le
sorti del combattimento, pur essendoci ancora una netta inferiorità. Poi
improvvisamente qualcos'altro accade: Christine Stark viene avvolta da un'aura
infuocata e si libra in aria. Gli altri eroi arretrano, ammaliati da così tanto
potere.
"Abraxas!" grida la ragazza "Guardami negli occhi".
"Abraxas è solo uno dei miei tanti nomi" ribatte l'essere "Sono
stato temuto anche come Paradox...".
"Non mi interessa!" ribatte Christine mentre la sua aura diviene
sempre più intensa, praticamente accecante. La ragazza sente però dentro di sé
anche un'altra forza, quella di Obscurity, che sta lottando per riemergere.
Deve impedirglielo.
"Il tuo potere..." mormora Abraxas. C'è una flebile traccia di paura
nella sua possente voce.
"Sparisci!".
Nessuno dei presenti sarà poi in grado di ricordare ciò che è successo. E
mentre Christine Stark scarica tutta la sua rabbia e potenza contro Abraxas, un
altro volto compare davanti a lei. Il volto di un essere pieno di stelle. La
ragazza lo riconosce subito, è Eternità, suo padre: poco dopo precipita dentro
di lui.
Il suo penultimo pensiero è per Johnny: forse poteva rimettersi insieme a lui.
Il suo ultimo pensiero è per sua figlia Adrienne.
DIALOGO
SUI MASSIMI SISTEMI
Olympia.
"Dunque procede tutto bene a Lemuria?" chiede Ikaris.
"Sì" risponde Kro "E ti posso riferire la bella notizia che
siamo nuovamente in grado di procreare. La nostra razza non è più condannata
all'estinzione. Anche per merito vostro".
"Yrdisis?". Kro annuisce. "Informerò subito Khoryphos di
questo".
"Ma il nostro ringraziamento deve andare anche agli umani".
"È vero, ci hanno dato loro la spinta necessaria per cambiare. Ed hanno
sofferto molto per questo".
"Dovremmo trovare un modo per ripagarli prima o poi. Dovremmo proprio
farlo".
ASCESA
"Pamela?".
"Non prestare ascolto alle sue parole, cugina. Sta solo cercando di
prendere tempo e indebolirti".
"Ma alcuni di quei fatti che ha ricordato... sono accaduti davvero".
"Tutti noi abbiamo commesso i nostri errori. Io credevo di averlo fatto quando
ho abbandonato di punto in bianco mio marito per gettarmi a capofitto in una
vita di cui non sapevo nulla. Ed alla fine sono stata premiata. Puoi aver
commesso quegli errori, ma i tuoi amici ti hanno perdonato. Gargoyle, la
Valchiria... nessuno di loro ce l'ha con te. E c'è un'altra persona che vuole
aggiungere qualcos'altro".
"Mentore".
"Pensa solo a questo, Dragoluna. Credi davvero che io e ISAAC ti avremmo
concesso una seconda possibilità, un nuovo corpo ed una nuova vita, se tu non
fossi stata pronta? Se non fossimo stati certi che tu non avresti più commesso
gli stessi errori? I fatti ci hanno dato ragione: hai salvato quest'universo
più volte, c'è tanta gente che ha molto di cui ringraziarti".
"Smettetela voi due! Non riuscirete a... La sua resistenza aumenta... e
chi sono quegli altri uomini, Dragoluna?".
"Sono i Preti di Pama, Contemplatore, i miei maestri. Quelli che, stando
alle tue parole, dovrebbero essere rimasti delusi da me. Ma nelle loro menti
leggo solo approvazione, conforto, sollievo. Inizia qui la mia ascesa, Tath
Ki".
"La pressione... è troppa".
"Sono con te, cugina".
"Anche Mentore è al tuo fianco".
"Non riesco...".
"Ho trionfato!".
Luna.
Il Contemplatore cade al suolo, il suo sguardo spento.
Dragoluna si inginocchia, lo sforzo sostenuto è stato immenso, tra poco
potrebbe perdere i sensi. "Ecco la tua libertà" dice. Poi una
tremenda, innaturale oscurità cala su di lei, ingloba la sua faccia, infine si
ritrae. E sul volto di Heather Douglas ora manca una cosa.
Warlock se ne accorge, ma ormai è troppo tardi. Quindi, districandosi dalla
battaglia in corso, si avvicina alla sua compagna di squadra e si china.
"Le ha sottratto la Gemma della Mente" pensa il guerriero dorato
"Vuole le Gemme dell'Infinito".
"Adam" lo contatta in quel momento Pip "Ho capito cosa vuole
quell'essere nero. Le...".
"Le Gemme. Sì, Pip, lo so".
COSA
HAI DETTO?
Base dei Vendicatori della Costa Ovest.
"Riferitemi cosa è successo" chiede Visione collegato in video.
"È tutta colpa mia" si accusa il Fulmine Vivente "Volevo essere
curato dalla mia condizione, ma ho solo peggiorato le cose. Mi dispiace".
"No, Miguel" interviene She-Hulk "Sono sicura che la causa del
trauma di Scarlet sia dovuta a qualcos'altro".
"Dove si trova ora Wanda? chiede il sintezoide.
"Nella stanza qui accanto, osservata dagli altri. Ma nessuno di noi ha
competenze mediche, forse è meglio se mandi qui la dottoressa Fo...".
"Venite, presto!" esclama in quel momento Polaris uscendo dalla
stanza "Subito!".
Jennifer Walters e Miguel Santos si precipitano. Scarlet si è risvegliata ed
attorno a lei c'è un'aura cremisi, ma è il suo sguardo ciò che colpisce di più.
She-Hulk ha già visto questo tipo di sguardo, sperava di non rivederlo più.
"Wanda, Wanda, mi riconosci?" la scuote Greer Nelson "Sono io,
la tua vecchia amica Greer".
Starfox le posa una mano sul collo, ma senza risultato. "Niente, i suoi
livelli di adrenalina sono troppo...".
Eros non riesce a completare la frase: improvvisamente dei raggi di energia
mistica prorompono dalle mani di Scarlet e vanno a colpire Greer, Starfox ed un
atterrito D-Man, i quali sbattono con violenza contro una parete.
Poi Wanda Maximoff si libra in aria, sempre circondata dalla sua aura cremisi,
fissa in volto gli altri Vendicatori, poi grida:"Z'Nox!".
"Z che?" esclama Nikki Adams.
"Il classico elemento a sorpresa" spiega Everett Ross "Non te
l'aspettavi, vero?".
"Più che altro temo che ora la storia si allungherà ulteriormente".
"Mi conosci, Nikki, sono il mago della sintesi".
"Allora stiamo freschi".
CONTINUA...
I VENDICATORI
presentano:
M COME FOSTER
Parte 2: EMERGENZA!
"Sono sempre Manoli Wetherell dal Distretto M. Sempre in questi anni, ogni volta che si parlava della situazione mutante, si diceva che o si era contro o a favore. Eppure non è così, c'è una forse larga forse no fetta della popolazione che non è affatto toccata dal problema mutante, che guarda nella sua più totale indifferenza. Si accontentano di vivere la loro vita. Questo Distretto ne è una riprova: se accennerete al problema mutante, ne riceverete in cambio al più una scrollata di spalle. Questo è un piccolo paradiso sorto negli ultimi mesi, un paradiso sorto sulle fondamenta dell'indifferenza. Decisamente meno devastante del pregiudizio".
Giorno 4. Un luogo segreto.
Ognuno di loro ha ricevuto una differente chiamata, ognuno di loro è entrato
da una differente porta. Tra di loro si conoscono ed hanno convissuto insieme
alcune imprese, la prossima si rivelerà decisamente particolare.
"Ehi, Jester" dice uno di loro "Ma cosa ci fai qui?".
"Quello che so fare meglio, Matador" risponde Jonathan Powers
"Divertirmi. Devo dire che dopo la taglia su Devil non ho più avuto
occasione di farlo: poi ho ricevuto una chiamata...".
"E sei venuto qui" conclude per lui Fancy Dan dei Duri, con al suo
fianco i suoi compagni di squadra.
"Ma chi può...?" inizia Matador.
La risposta gli arriva quando tutte le luci si spengono, tranne una soffusa in
fondo alla sala. Lì scende una sorta di schermo cinematografico, che rimanda
l'immagine di una persona: la voce è alterata, il volto nascosto nell'ombra.
Stare nell'ombra è il suo stile di vita.
"Benvenuti, signori" dice costui "Vi confesso che solitamente mi
rivolgo ad altri supercriminali per queste vicende, ma ultimamente ho rischiato
di attirare troppo l'attenzione sulla mia persona e dunque è necessario
variare".
"Qual è il nostro incarico?" chiede il Bue.
"Impetuoso come sempre, signor Bloch. Il vostro obiettivo è
quest'uomo". Sullo schermo compare l'immagine di un tizio rivestito di
un'armatura verde e calzari dorati. "Il suo alias è Forza ed un tempo era
alle mie dipendenze. Credevo fosse morto, ma ultimamente è ricomparso sulla
scena. Voglio che scopriate chi è, tutto qui. Per questo sarete ben
pagati".
"Quando esattamente?".
"Quando mi porterete le foto del volto di questa persona".
"E se inavvertitamente..." dice Jester "Lo uccidessimo?".
"Rischi del mestiere. Ma non sarebbe affatto un problema. Molto bene,
signori: ora tocca a voi".
Lo schermo diventa bianco e la stanza viene nuovamente inondata dalla luce.
Solo allora Matador pone la fatidica domanda:"Ehi, come lo troviamo questo
Forza?".
Giorno 4. Manhattan.
Frank Ransome è un uomo vincente: è venuto su dal nulla e piano piano si è
costruito un impero finanziario basato sulla compagnia aerea che porta il suo
nome. È un uomo esigente, con gusti esigenti, cosa che a volte lo ha portato a
commettere alcuni errori. Ma Frank Ransome è anche un uomo potente e questo gli
ha sempre permesso di evitare spiacevoli conseguenze: solo che ora una delle
sue vittime ha deciso di rivalersi su di lui.
L'uomo apre il garage dove si trova la sua lussuosa auto, una Lamborghini, uno
dei tanti simboli di potere di cui Ransome si circonda. E scopre subito che c'è
qualcosa che non va, dapprima è una sensazione poi una certezza quando nota
tutte le gomme forate. Ma chi ha potuto introdursi qui con gli allarmi... Poi
vede qualcos'altro, qualcosa che lo rende pieno d'ira: la macchina è stata
sfregiata, più e più volte, ed un vetro è stato sfasciato. E sul retro il
responsabile dell'efferato atto ha lasciato la sua firma con uno spray: CJ.
Frank Ransome si impone di calmarsi, se si arrabbia ora tutti i vicini lo
noterebbero e sarebbe una cattiva pubblicità per lui. Dopo un minuto sente di
essere tornato in sé: ed inizia a pianificare la sua vendetta.
Giorno 4. Kruma International.
"Che incubo" pensa Bill Foster "Come fa Talia a sopportare
tutto questo ogni giorno?".
Conti da rivedere, appuntamenti da fissare, innumerevoli colloqui, telefonate
di protesta, coordinare il lavoro degli altri dipendenti... il tutto in una
sola giornata! Però non può arrendersi così facilmente: Talia gli ha concesso
la sua fiducia, lui deve ripagarla. Comunque c'è un'altra faccenda che lo sta
tenendo occupato in questo momento: quella che ha a che vedere con Aaron Fluks.
È un contratto molto importante, bisogna concluderlo al più presto. Ma
quell'uomo ora sta passando un brutto momento per via della scomparsa di suo
figlio. Il figlio, che come lui risiede nel Distretto M. Bill ha trovato alcuni
articoli di giornale che lo riguardano: a quanto pare Kyle Fluks è uno che ama
mettersi nei guai. Solo l'influenza ed il potere di suo padre gli hanno finora
impedito di finire in prigione. Pare abbia anche passato un periodo in un
centro di disintossicazione. Droga... Com'è che ha detto quel detective?
"C'è una nuova droga in giro, OCM è il suo nome. Potenzia le tue
capacità mutanti per alcuni minuti... con tuttavia degli spiacevoli effetti
collaterali. Ma ai giovani di questo quartiere non interessa, loro vogliono
solo sballare".
Bill prende l'elenco telefonico e trova in breve il numero che gli interessa.
"Sì, pronto? Potrei parlare col detective Carosella?". Dopo qualche
istante... "Salve, detective, si ricorda di me? L'umano con cui ha parlato
ieri".
"Sì, certo. Come mai questa telefonata?".
"Senta, sto cercando il figlio di Aaron Fluks, sicuramente sa di chi sto
parlando. Non è che in via eccezionale potrebbe dirmi di più?".
"Sa che non posso, è una indagine riservata".
"Io collaboro coi Vendicatori, questo dovrebbe contare qualcosa".
"Allora si rivolga a loro. Questo è il Distretto M, è un mondo
completamente diverso da quello in cui siamo vissuti finora, con le sue regole
e le sue particolarità. Non è cosa per lei".
"Ma io... Va bene, detective, in effetti ha ragione". Potrà sempre
rivolgersi ai suoi contatti speciali.
Giorno 4. Ufficio di polizia del Distretto M.
"Cosa voleva, Guido?".
"Nulla di importante, Dysart. Hai qualche informazione da darmi?".
"Grossi progressi. Abbiamo scoperto che ultimamente numerosi mutanti
malvagi sono venuti nel Distretto M. Pare che un furgone nero li prenda e poi
li porti in un qualche luogo a noi ancora ignoto".
"Cosa ci verranno a fare? Non ci sono grandi opportunità criminali in
questa zona. Forse ha a che vedere con l'OCM. Dobbiamo trovare al più presto
questo furgone nero, Dysart, e capire dove sono diretti".
Giorno 4. L'Arena.
Una nuova giornata di scontri, una nuova dose di adrenalina. Arcade prende
il microfono:"Sì, mio pubblico, grazie per essere tornato. So quello che
volete, lo leggo nei vostri occhi. Volete un chicken fight, due donne che si
affrontano. Ed io ve lo darò. La prima sfidante, che torna finalmente sotto le
luci della ribalta... Phantazia!".
Fischi di approvazione accolgono l'ingresso della mutante.
"E la sua degna avversaria... una ragazza dal nome ignoto ma dal fascino
inequivocabile come testimonia il suo alias. Fatale!".
Altri fischi di approvazione, uniti a commenti poco carini, salutano l'arrivo
della teleporta.
"Iniziate!" esorta Arcade.
Ci sono i consueti primi attimi di studio, poi Fatale prova a teleportarsi alle
spalle di Phantazia. E scopre con suo stupore di non riuscirvi!
"Scommetto che questo non l'avevi previsto" dice Phantazia "Sono
riuscita a bloccare il potere su cui fai più affidamento".
Detto questo lancia delle sfere d'energia contro la sua avversaria, che però
riesce per pochi centimetri ad evitarle. Fatale sopperisce alla mancanza del
teletrasporto con la sua agilità e così in pochi secondi si ritrova alle spalle
di Phantazia. E prima che costei possa voltarsi ed affrontarla, viene investita
da un tremendo colpo che la mette ko.
Una ansante Fatale accoglie la proclamazione della sua vittoria. "Passa
alle semifinali Fatale!".
Giorno 4. Tibet.
"Quello che vogliamo fare con te, Smithers" dice Yu-Ti "È
sviluppare al massimo le tue potenzialità. Prima le tue capacità erano, come
dire, artificiali vero?".
"Esatto" annuisce l'Uomo Pianta "Utilizzavo un siero speciale di
mia invenzione".
"Che però non avrebbe avuto la stessa efficacia se non fosse stato colpito
da un fulmine dei nostri nemici, i H'Ylthri".
"La rispetto, ma la invito a non sottovalutare il mio genio come Evans,
colui che mi ha infine spinto sulla via del crimine. Crimini insignificanti, se
mi guardo alle spalle. Quello che mi importa è preservare la vita vegetale sul
pianeta, la stanno massacrando. Io coi miei poteri posso fare qualcosa in
merito. Soprattutto ora che il mio potere è... naturale, connesso alla mia
persona".
"Ma è un qualcosa per cui serve una immensa concentrazione. E noi
possediamo delle tecniche adatte. Dunque seguimi, Sam Smithers, la tua vita sta
per cambiare".
Giorno 4. Kruma International.
"Bill" dice Kayla Ballantine "C'è un tizio un po' originale
che dice di avere un appuntamento con te".
"Sì, credo di sapere chi è" annuisce l'uomo "Fallo
entrare".
Nella stanza entra un uomo sulla trentina in jeans e T-Shirt, con uno
skateboard tra le mani.
"Quando ho detto che poteva venire vestito in modo informale, Mr.
Ross" dice Bill "Non intendevo dire che doveva esagerare".
"Oh, a me piace vestirmi in questo modo" afferma Everett "Mi fa
sentire libero. Ed è fortunato che non mi sia messo a girare in skate per la
sua azienda, ha dei corridoi così grandi... In ogni caso vado subito al dunque:
le notizie che i Vendicatori hanno sul Distretto M sono davvero molto scarse.
Quel quartiere è come se si ponesse fuori dal mondo, come se non gli importasse
di cosa accade anche solo ad un metro fuori dal suo confine".
"Dunque non può dirmi nulla?".
"Ehi, certo che sì, altrimenti non sarei venuto. Vede, quello è il
quartiere col più basso tasso di criminalità di New York ed il 99% dei reati
riguarda la droga. Dunque come mai sono stati avvistati dei componenti della
Confraternita dei Mutanti Malvagi? Tipo Toad, Valanga, Pyro...".
"Non quadra, lei dice".
"Più che altro non sono persone da stare immobili senza far nulla. C'è
decisamente qualcosa che non va. Non so però se sia connesso al furgone nero
che spesso si vede passare per le strade del quartiere. Secondo molte
testimonianze ha a che vedere col commercio della droga, l'ormone di crescita
mutante, ma è sfuggente come un fantasma".
"Forse non sarà male tornare in quel quartiere".
"Per i Vendicatori rappresenterebbe il primo punto di contatto col
Distretto M. E non c'è luogo più pericoloso di quello del quale non sai nulla.
Comunque la ringrazio".
"Per cosa?".
"Non avevo mai fatto un discorso serio che durasse così a lungo".
Giorno 4. L'Arena.
"Siamo dunque giunti all'ultimo incontro di questi quarti di
finale" dice Arcade "E gli ultimi due contendenti sono forse i più
particolari che abbiano solcato questa arena. Il primo conferma la regola per
cui non basta uccidere un X-Man per vederlo morto. Dal Sudafrica...
Maggott!".
Le prime a fare il loro ingresso sono Eanie e Meanie, le lumache che
rappresentano anche l' apparato digerente del giovane mutante, il quale le
segue a ruota. E nel vedere la folla acclamante esclama:"Cool".
"Il suo sfidante è un tipo misterioso, che vuole essere presentato
unicamente col suo alias, perchè il suo vero nome è un mistero anche per noi.
Ecco a voi Flux!".
Sul terreno fa il suo ingresso un tizio che indossa una maschera che ricopre
solo metà del suo volto. "Combattete!" ordina Arcade.
Le lumache di Maggott provano ad attaccare il giovane, che subito attiva il suo
potere mutante. Improvvisamente il suo corpo si fa più grande e gelatinoso.
"Ehi, il tuo potere è troppo cool" commenta Japheth.
"Ho ben altro di fico" ribatte Flux. Dalla sua massa gelatinosa
emergono delle spire, che afferrano Eanie e Meanie facendole cozzare uno contro
l'altra. Maggott lancia un grido di dolore e subito Flux ne approfitta per
afferrarlo con una sua spira e scaraventarlo contro una parete. E tanto basta.
"Fenomenale!" esclama Arcade "Il vincitore è Flux!".
Il novellino si è appena guadagnato l'affetto del pubblico: un'arma a doppio
taglio.
Dalla cabina di Arcade, il suo campione osserva il tutto. C'è qualcosa di
strano... queste persone gli ricordano qualcosa eppure è come se ci fosse un
vuoto nella sua mente. Un vuoto che gli impedisce di ricordare persino il suo
nome.
"Gran finale domani sera" dice Arcade "Non solo le semifinali e
la finale del torneo. Ma anche la sfida del vincitore contro il nostro campione
in carica. Una sfida all'ultimo sangue che non potete perdere. E poi un altro
torneo avrà inizio per la vostra gioia. Dunque tornate qui anche domani
sera".
Con un ultimo fragoroso applauso, il pubblico si congeda.
Giorno 5. Bar Senza Nome.
"Che brodaglia ci ha preparato stavolta Madcap?" chiede Dale West
nella sua armatura di Metallo.
"Siamo stati fortunati" risponde il Costrittore "È solo latte di
capra africano, dice che l'ha visto fare in un reality show dove i concorrenti
sono più scemi di lui".
"Ehi, Schlictcoso" interviene Ala Nera "Guarda che è corretto
anche col sangue di capra".
Il Costrittore sputa quanto ha appena ingerito. "Dov'è quel cappellaio
matto?" esclama congedandosi.
"Ehi, Forza" interviene in quel momento un'altra voce. Dale si volta
e si ritrova di fronte i Duri. "Abbiamo sentito della tua impresa con
l'Averla Assassina" dice Montana "Sei un duro, ti piacerebbe dunque
collaborare con noi?".
"Lo sapevo che le opportunità sarebbero arrivate" pensa Metallo.
"Certo che mi interessa. Quando e dove?".
"Com'è il tuo senso dell'orientamento?".
"Pessimo. Se non avessi trovato Ala Nera non sarei mai riuscito ad
arrivare qui".
"Beh, tu fai in modo di venire domani alla sede newyorchese delle Hammer
Industries. Al resto penseremo noi".
"Mi sembri un po' ingrassato, Forza" commenta Fancy Dan.
"Sai com'è, la vita sedentaria...".
Il Bue ribatte con un grugnito.
Giorno 5. Distretto M.
Sta per nascere un nuovo giorno e con esso nuovi pericoli per il Golia Nero.
Non che lui se ne preoccupi troppo, è abituato ad affrontarli, solo che
stavolta si trova in un territorio veramente a lui ignoto. Eppure è nella sua
città, ma in un ambiente diverso da tutti quelli che ha visto finora. Forse un
ambiente ostile?
Tutti i suoi dubbi svaniscono non appena vede avvicinarsi un furgone nero.
CONTINUA...
PROSSIMAMENTE
Contro gli Antichi